E’ quel lembo di terra collinoso a sud della Lombardia punto d’incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna.
Questa terra è da sempre antica dimora della vite. Strabone, nel I secolo A.C., attribuì all’Oltrepò Pavese l’invenzione della botte. Nei suoi testi la descrisse di dimensioni grandi come una casa.
L’Oltrepò Pavese vitivinicolo odierno ha le sue radici nel secolo scorso, dopo il rinnovamento vitivinicolo resosi necessario per i danni portati dalla fillossera.
Nel 1884 l’Oltrepò Pavese vantava ben 225 vitigni autoctoni, oggi i più diffusi sono circa una dozzina tra cui Croatinacon i suoi 3.900 ettari, Barbera con i suoi 3.300, Pinot Nero con i suoi 3.000 sui 13.300 ettari totali.
L’Oltrepò Pavese è una terra di culture antiche legate al territorio con diversi musei:
Civico museo storico culturale della bambola “QUIRINO CRISTIANI” Santa Giuletta (PV)
Il Museo è dedicato a Quirino Cristiani, nativo di Santa Giuletta, considerato l’uomo che anticipò Disney, regista del primo lungometraggio a disegni animati della storia del cinema (1917) e realizzatore del primo lungometraggio d’animazione sonoro del mondo (1931).
Museo della fisarmonica di Stradella, ospita fisarmoniche antiche e gli strumenti di lavoro per costruirle. Mariano Dallapè, di origini trentine, doveva conoscere l’accordeon austriaco brevettato da Demien, partendo dall’organetto diatonico che produce suoni diversi sia spingendo che tirando il mantice mentre la fisarmonica ne produce uno solo, sempre lo stesso. Egli creò nell’omonima fabbrica di Stradella una delle prime fisarmoniche. Dai lavoranti di Mariano Dallapè scaturirono altre fabbriche di fisarmoniche; le più note sono la Fias, la Lucchini e la Maga.
Museo archeologico di Casteggio, con reperti risalenti all’epoca preromana e romana
Museo contadino di Casteggio con una raccolta di attrezzi agricoli del passato e strumenti di lavoro utilizzati dai contadini.
Museo dell’arte rurale e degli strumenti agricoli a Romagnese.
La cucina ed i prodotti tipici sono legati ad una tradizione contadina:
Agnolotti pavesi, pasta ripiena di carne stufata, uno dei primi tipici dell’Oltrepò Pavese. La ricetta classica li vede conditi con lo stesso stufato usato per il ripieno.
Bollito misto, composto da carni miste, dal biancostato di bue, al codino di vitello, al ginocchietto alla testina di vitello. Spesso accompagnato da salsa verde o con la mostarda tipica di Voghera, oppure con i peperoni.
Malfatti, una variante della tradizione culinaria lombarda, sono gnocchi oblunghi verdi fatti con pan grattato, biete cotte e uova, impastato il tutto, dopo bollitura in acqua salata si condiscono con sugo di funghi porcini oppure con pomodoro o basilico.
Mostarda di Voghera, dal sapore particolare, è frutta candita intera e confezionata con l’aggiunta di sciroppo di zucchero e glucosio aromatizzato alla senape, che oltre a determinare la conservazione le conferisce caratteri olfattivi e gustativi peculiari.
Peperone di Voghera, di tre colori: rosso verde o giallo. Dal sapore intenso può essere usato anche nella preparazione di salse e risotti.
Salame di Varzi, è uno dei prodotti più conosciuti dell’Oltrepò Pavese, per la sua particolarità ed il suo gusto tipico. Al taglio si presenta di un colore rosso vivo inframmezzato dal bianco del grasso. È un tipico insaccato di tutta la valle Staffora.
Schita, è una frittella composta da acqua farina strutto. Solitamente accompagna i salumi locali.